La presenza dei Food Blogger al salone del gusto e’ stata riportata su portali noti e anche su molti quotidiani, ma cosa hanno fatto questi Food blogger al salone del gusto????
Oltre a visitare stand e divertirsi per il salone, hanno presentato ogni giorno per quattro momenti prodotti Slow Food negli stand regionali di appartenenza, insieme a Slow Food e al produttore .
Il nostro intervento ha riguardato come utilizzare il prodotto in cucina e preparare alla presentazione una ricetta con il prodotto scelto .
Io e il mio amico food blogger Gio Pisacane abbiamo presentato presso lo stand “Campania”, il Caciocavallo Podolico della Coop Molara , insieme al simpaticissimo produttore “Giovanni se non erro” che ci ha anche invitati nella Coop Molara a Zungoli.
Per questo prodotto io e il mio amico Gio’ abbiamo deciso di presentarlo nella maniera piu’ semplice possibile, pane caciocavallo podolico noci e gelatina di aglianico, poi sostituita con miele di castagno perche’ non siamo riusciti a reperirla.
Durante la preparazione della ricetta il produttore Giovanni e’ apparso entusiasta e ci ha talmente gasati che sembravamo sckeggie a tagliare e preparare il tutto.
Ad iniziare la presentazione e’ stato niente po’ po’ di meno Emidio Mansi campano DOC, che presentava noi e le eccellenze del nostro territorio.
Io e Gio’ abbiamo presentato i nostri blog e la ricetta presentata, spiegando che questo formaggio non ha bisogno di grandi elaborazioni in cucina,questo formaggio va mangiato così come c’e’ lo dona la natura.Dopo la nostra presentazione la parola e’ passata al produttore di questo caciocavallo, che ha spiegato la razza podolica, l’ambiente in cui vive e la lavorazione di questo formaggio antichissimo….Dopo la presentazione siamo stati assediati dalla gran folla occorsa per questa presentazione.
Il Caciocavallo Poldolico della Coop Molara
È il formaggio delle mucche che camminano, come raccontato nel loro sito Coop Molara sito in Zungoli (AV), il loro tetto è il cielo,la stalla, un bosco verde tra castagni e olmi dell´appennino. Il paese di Zungoli e ai confini con la Puglia, 700 metri, mezz´ora dal casello di Grottaminarda. Quattro le mandrie di Zungoli, 600 capi, mangiano solo erba e danno latte solo in Primavera.
Perla della produzione casearia meridionale, il caciocavallo podolico è il frutto di secolari sistemi di allevamento bovino e di lavorazione del latte, non contaminati da alcuna innovazione tecnologica.
Nel nome "Caciocavallo Podolico" sono declinati due suoi rilevanti connotati identitari.
Nel sostantivo sono sintetizzate le modalità della stagionatura. Plasmato a forma di pera con testa arrotondata, il nostro cacio viene legato per il collo ad una corda che all'altro capo ne stringe un altro, in modo che la coppia possa essere appesa a stagionare a "cavallo" di un asse di legno. L'altro connotato è definito dall'aggettivo, riferito al latte di cui è impastato, proveniente da mucche di razza podolica.
Ci piace ricordare che in tutte le raffigurazioni classiche del mito di Europa, la bella figlia di Agenore, re di Tiro, viene rapita da Giove sotto le sembianze di un toro di razza podolica. Si tratta del Bos Primigenius Podolicus originario dell'Oriente e già presente a creta nel secondo-terzo millennio prima di Cristo. Si tratta della più antica razza bovina di cui ci sono tracce in europa.
I pascoli utilizzati nel periodo estivo ed autunnale sono quelli in altura. Particolarmente ricercate sono le forme prodotte durante i mesi di Aprile e Maggio, durante questo periodo la grande varietà di erbe che ricoprono i pascoli donano al latte una grande varietà di aromi e profumi che vengono poi esaltati durante la maturazione del formaggio.
Il caciocavallo Podolico, proviene dal latte intero crudo prodotto da vacche podoliche, una razza autoctona che vive allo stato brado tutto l’anno e si nutre di pascoli attraverso la tecnica della transumanza.
La produzione del Caciocavallo Podolico della Molara avviene solo durante i mesi primaverili e inizio estate proprio quando i pascoli sono rigogliosi, per tale motivo la sua produzione è limitata ma la sua qualità è eccellente; poiché i caciocavalli hanno il sapore caratteristico delle erbe che hanno costituito l’alimentazione delle vacche durante la produzione del latte.
La mungitura è un'attività particolarmente complessa nel caso delle mucche podoliche. La difficoltà deriva dal fatto che queste mucche, che hanno mantenuto inalterati ritmi e stili di vita naturali, non sifanno mungere ed offrono il latte solo ai loro vitelli, sicchè l'uomo per prelevarne una parte deve usarli come esca. In altre parole l'uomo riesce a mungere la mucca ad un capezzolo solo se a un altro è attaccato il vitello. Questo gli impone di tenere separati mucche e vitelli per qualche tempo e procedere alla mungitura quando le mammelle sono turgide e i vitelli affamati.
Il caciocavallo podolico è un formaggio di antichissima tradizione, è un prodotto tipico delle zone collinari e montuose, tanto da esserne stati riconosciuti i caratteri di tipicità dalla denominazione di Prodotto Agroalimentare Tipico Tradizionale (P.A.T.) della Regione Campania (G.U. n.149 del 30/06/2009).
Le forme di caciocavallo si lasciano stagionare, in particolari grotte di tufo, nel borgo antico di Zungoli, anche due anni e più, al termine dei quali il formaggio è ricoperto di muffe bianche sotto le quali la pelle è dura e lucente, la pasta compatta di colore giallo oro intenso, con piccole fessure che lacrimano grasso, con aroma acuto e persistente ed un sapore pieno e pastoso.
La Cooperativa Molara lascia riposare le forme per circa 4/9 mesi per il podolico a media stagionatura e 10/20 mesi per quello a lunga stagionatura.
Si tratta di un formaggio di straordinaria qualità ; semiduro, stagionato, a pasta filata, con forma tipica a pera e una testa superiore variamente modellata.
Si presenta con crosta sottile liscia, di marcato colore giallo paglierino e pasta omogenea, compatta, con lievissima occhiatura all'interno; ha un sapore delicato che diventa piccante nel corso della stagionatura. La produzione è concentrata principalmente nel periodo primaverile, ed estivo quando gli animali si nutrono nei pascoli, a tutto vantaggio della qualità organolettica del latte e del formaggio.