I broccoli di rapa sono i protagonisti di tante storie del cibo povero del nostro territorio. Racconti a tratti drammatici che hanno accompagnato i nostri concittadini in uno dei periodi più bui, i primi 60 anni del 900, dove la crisi e la fame colpì la classe operaia contadina. La vocazione agricola del nostro territorio in un certo senso permise la sopravvivenza grazie ai prodotti coltivati sui nostri terreni fertili. Il broccolo di rapa, insieme ai fagioli e al pane è stato un piatto in cui i nostri nonni proponevano spesso sulle loro tavole, e a loro va tutta la riconoscenza per aver saputo tramandare saperi e sapori con semplicità e amore. Una zuppiera bianca di porcella, sul tavolo con all'interno un filo di olio extra vergine e uno spicchio d'aglio schiacciato. Sul fuoco ardente del camino, bolle in una pentola, l'acqua poco salata con a fianco il pignatiello di fagioli. I broccoli di rapa lavati e ancora bagnati vengono buttati nell'acqua bollente e una volta ripreso il bollore si lasciano cuocere per una decina di minuti. Con una "votapesce" (schiumarola ) si tolgono dalla pentola e si versano nella zuppiera bianco facendoci capitare anche un po' di acqua di cottura della verdura. Aggiungiamo i fagioli e amalgamiamo il tutto. Si gustano inzuppando il pane raffermo nel mix creatosi con l'olio extra vergine di oliva e l'acqua di cottura dei broccoli di rapa. Oltre alle proprietà organolettiche dei broccoli di rapa, in questo piatto, per esaltare tutti i profumi e sapori, va usato un l'olio extravergine di oliva di certificata provenienza.

SOTT’O FUCULARE


Rucule ‘nfarinat e Fritt -Poesia Sott’ O Fuculare -

Qui entra in gioco il grande valore umano degli operatori che chiamerei "Angeli", verso questi ragazzi che in fondo hanno bisogno solo di tanto amore.Abbiamo trascorso due ore in piena serenità con questi ragazzi e gli operatori, visitando tutta la" Fattoria Sociale Cascina la Luna".

- Stage e tirocini per giovani allievi di istituti tecnici o studenti di corsi professionali
- Lavoro protetto rivolto alle fasce deboli
- Percorsi didattici rivolti alle scuole, dall'asilo alle superiori
- Progetti per e con il territorio che diventano strumenti di collegamento fra le realtà del disagio sociale e il resto del mondo, in una cornice nella quale si valorizzano le ricchezze che ognuno sa portare.
Fattoria Sociale Cascina La Luna, Cooperativa Frassati #QuidaNoi
150 (200) g lardo casareccio
500 gr di pomodori pelati San Marzano
Due spicchio d'aglio
Mezzo peperoncino fresco
Pecorino grattugiato
Prezzemolo
Mezzanielli allardiati
Il
basilico è una pianta aromatica di uso diffuso nella cucina italiana ed in
particolar modo quella del sud. Nella cultura enogastronomica meridionale non
può esistere che si faccia un insalata di pomodoro, uno spaghetto con il
pomodoro fresco, una pizza margherita, la conserva di pomodoro fatta in casa
senza utilizzare il basilico che comunemente viene chiamato (a’ sinicol) vasinicola.
Il dialetto napoletano, patrimonio dell’unesco, conserva ancora il termine
dialettale di vasinicola, diffuso tra l’altro in molte zone del sud. Questo
termine non deriva da nessun Nicola ma da basilicum, basilicum, vasilicum fino
a vasinicola e significa pianta regale o del rè.
Ultimamente sta entrando nella nostra cultura l’utilizzo del pesto di basilico,
invenzione genovese, per la sua
praticità e velocità nel suo utilizzo. Standoci accorti alla qualità , il
miglior pesto in circolazione è senza dubbio quello che ci auto produciamo in
casa con ingredienti scelti e di qualità . Naturalmente l’autoproduzione parte
dalle piante di Vasinicola coltivato nell’orto che in questo periodo abbonda per
essere utilizzata come detto in precedenza nella produzione casalinga di
passata di pomodoro; l’aglio, il formaggio grattugiato pecorino sale e pinoli.
Come possiamo notare sono pochissimi ingredienti semplici e salutari. Nei pesti
in commercio invece accade che leggendo le etichette gli ingredienti non hanno
nulla a che vedere con quelli della ricetta “Tipo”. La quantità di basilico è
scarsa e l’olio extra vergine di oliva viene sostituito con olio di girasole o
margarina, gli anacardi al posto dei pinoli e viene aggiunto panna e patate per
dare cremosità al pesto. Di seguito qualche etichetta di pesti al basilico che
troviamo comunemente in commercio: Tigullio usa
olio di semi di girasole (34%), basilico (29,8%), patate, sciroppo di glucosio,
anacardi, Grana Padano (4,5%), formaggio pecorino (4,5%), sale, olio
extravergine (1,5%), pinoli (1%), acido lattico, aglio. Saclà adopera
olio di semi di girasole, basilico italiano (36%), Grana Padano Dop (5%),
anacardi, sale marino, glucosio, Pecorino Romano Dop (2,5%), pinoli (2%),
aromi, fiocchi di patate, correttore di acidità acido lattico, olio
extravergine di oliva, aglio; Knorr alza
la percentuale di basilico 46%, ma usa olio di semi di girasole, Grana Padano
Dop 5%, anacardi, proteine del latte, sale, Pecorino Romano Dop 2%, olio
extravergine d’oliva 2%, sciroppo di glucosio, zucchero, patate in fiocchi,
aromi, aglio 0,5%, pinoli 0,5%, correttore di acidità : acido lattico. Fres.co:
olio vegetale, basilico, margarina vegetale, anacardi, formaggi grattugiati,
aromi, olio di oliva, sale, pinoli, aglio. Buitoni usa:
basilico 31,5%, olio di girasole, siero di latte in polvere, olio extra vergine
di oliva 10%, formaggio pecorino, formaggio grana padano 5%, destrosio, pinoli
1,5%, sale, aglio 0,5%, aromi naturali.
Ingredienti:
200 g di Vasinicola
100 g di Nocciole
420 ml di Olio extra vergine di Oliva
300 g di Parmigiano
6 pomodorini gialli
1 spicchio d'Aglio
sale
La ricetta postata è il frutto di un pesto di vasinicola, olio extravergine italiano, parmigiano e un trito di nocciole non tostate che gli abitanti di Palma Campania amano cucinare la vigilia di Natale.
Procedimento:
Raccolto il basilico, lo laviamo e lo lasciamo asciugare su canovaccio. Consiglio di preparare il pesto poco per volta in modo da non surriscaldarlo. Mettiamo nel boccale la vasinicola, l’olio extra vergine di oliva, le nocciole e il parmigiano e sale. Frulliamo il tutto con un buon frullatore ad immersione, in modo veloce da non far surriscaldare il pesto. Una parte del pesto lo mettete nei bicchieri adatti per congelare il resto lo usate per condirci subito una pasta. In una padella fate soffriggere l’aglio spaccato a metà e aggiungete i pomodorini gialli che farete appassire a fiamma bassa per 5 -6 minuti. Aggiungete in questo soffritto un bicchiere di pesto, insaporite e togliete dal fuoco. In una pentola con abbondante acqua salata cuocete gli spaghetti , scolati al dente e saltateli nella padella con il pesto di vasinicola. Dategli due minuti di riposo, impiattate e guarnite con un cucchiaio di nocciole precedentemente messe sott’olio e pomodorini gialli. Buon appetito
Pesto di Vasinicola
Il Fagiolo della Regina Maria Teresa.
6 cucchiaio di formaggio parmigiano grattugiato
fave a piacere
6 cucchiai di olio extra vergine di oliva
un peperone di Senise tritato
Due bustina di zafferano dell’Aquila Dop
Sale
Cuocete gli spaghetti in pochissima acqua bollente poco salata: durante la cottura, se c'è bisogno ,aggiungete altra acqua bollente man mano che si asciuga. Due minuti prima che termina la cottura aggiungete le due bustine di zafferano dell'aquila Dop e 6 cucchiai di olio extra vergine di oliva. Terminata la cottura aggiungete le fave e mantecate con parmigiano. Lasciate riposare per due minuti e impiattate guarnendo con il peperone crusco di Senise.
Spaghetti allo zafferano, peperone crusco e fave.
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