Puparuole d'o Ciumm 'Polvere di Frigitelli'
Oggi cari amici vi parlo di un ingrediente home made,un ingrediente insolito ma con un retrogusto indecifrabile.
Stiamo parlando della polvere di frigitelli, ingrediente adoperato da me nel post precedente.Secondo il mio ininfluente parere e' assolutamente sbagliato chiamarlo friariello (chiamato cosi' anche sul sito della regione Campania), anche perchè intendiamo noi per friarielli l'equivalente alle cime di rapa.Ora cerchiamo di decidere, come vogliamo chiamare queste corne verdi che diventano rosse.!!!!
Non possiamo chiamare friariello ogni cosa che si frigge, altrimenti mandiamo in confusione chi ci segue.Dalla mia terra anche se con termini dialettali, distinguiamo ogni tipo di ingredienti e non accostiamo mai il nome al metodo di cottura.
Noi i frigitelli li chiamiamo e puparuole d'o ciumm......(peperone del fiume) anche perche' ogni alimento ha una storia .
Noi i frigitelli li chiamiamo e puparuole d'o ciumm......(peperone del fiume) anche perche' ogni alimento ha una storia .
Il puparuole d'o ciumm è una prelibatezza culinaria campana per essere nella maggior parte dei casi consumato fritto intero. Forse viene chiamato frigitello perchè ha una forma leggermente diversa dal peperone del fiume ma il sapore e' identico. La più probabile origine del
puparuole d'o ciumm sul territorio della Valle del Sarno risale all’opera svolta dai monaci Cistercensi, chiamati dalla Francia da re Carlo d’Angiò, per fondare due abbazie nel territorio tra Napoli ed Eboli. Fu proprio lungo il fiume Sarno, a San Pietro di Scafati, che i Cistercensi francesi fondarono la prima abbazia dedicata a Santa Maria della Real Valle: da qui iniziarono a diffondere le loro conoscenze rurali, arricchendo la già florida coltivazione autoctona con numerose coltivazioni portate dalla Francia.Alla loro esperta opera dobbiamo, molto probabilmente, la loro nascita. La coltivazione si effettua sia in pieno campo che in coltura protetta ed è una produzione specialistica che richiede cure attente.
Il puparuole d'o ciumm viene consumato fritto e ha un sapore leggermente amarognolo ma molto particolare, che puo' essere attenuato con l'aggiunto di pomodoro fresco con foglia di basilico. Per essiccare i peperoni del fiume , ho utilizzato quelli di fine stagione, anche perchè più grandi e carnosi come dice l'amico Franco Russo.
In questo periodo i peperoni che sono di colore verde, tenuti 4-5 giorni all'aria aperta subito diventano rossi rispetto al periodo iniziale dell'estate."Giugno"
I peperoni sono stati infilzati nel gambo, con ago e filo di una certa consistenza, facendone derivare una serta, per far si che la successiva essiccazione avvenisse in modo aereo e quindi senza contatto alcuno.La serta ottenuta viene appesa non al sole, ma all'ombra ed a ventilazione , ottenendo un essiccazione omogenea.
Una volta essiccati, l'ho polverizzati e sto sperimentando con successo questo tipo di ingrediente nuovo.
Una volta essiccati, l'ho polverizzati e sto sperimentando con successo questo tipo di ingrediente nuovo.
29 commenti
Trovo una certa somiglianza con i Peperoni Crusck di Senise, anche qui avevano una strana denominazione in alcuni luoghi "Trigghie d'Isck", Triglie degli Orti irrigui, ho purtroppo rilevato che è andata del tutto persa.
RispondiEliminaPer quanto riguarda i Cistercensi e i Peperoni, metterli in relazione con circa 400 anni di distanza mi sembra azzardato. Perché soffriamo di questa sudditanza per cui ogni cosa c'è stata portata. Senise e probabilmente la zona di cui tu parli probabilmente hanno avuto il merito di essere stati i primi a capire il valore dei peperoni e di qui potrebbe essersene diffuso l'uso. La Spagna nostra dominatrice all'epoca potrebbe averci portato il peperone per uso ornamentale e noi potremmo averglielo restituito in forma commestibile. La cucina spagnola è ricchissima di peperone secco, la Paella non avrebbe senso senza il Pimenton. Ciao
ciao Pasquale
RispondiEliminagrazie per le interessanti notizie del territorio che spesso ci posti! (ma questo credo di avertelo già scritto).
I peperoncini verdi fritti sono una leccornia che consumo spessissimo quando è stagione, arricchendoli proprio come dici tu con pomodoro!! :P
ma essiccati non li ho mai conservati e quindi quest'anno mi hai suggerito una nuova "conserva" da preparare....non saranno speciali come i tuoi ma anche qui da me non sono da scartare! ^_^ specie quelli acquistati sulle sedie dei contadini che qui ancora resistono e che io continuo a preferire negli acquisti ai banchi famelici degli ipermercati.
ciao e a presto
Che colore incantevole!!
RispondiEliminaHo un'amica del cuore campana e mi ritengo fortunatissima, perchè pur abitando al nord, godo anch'io di quel ben di Dio!!!
Tutti gli anni faccio scorta e custodisco gelosamente.
Conosco quindi la bontà e il profumo unico!!
Ti abbraccio!!!!!
we, ma stamattina hai deciso proprio di farmi scendere la lacrimuccia!!! la mia valle, il mio fiume, la mia sarno! quanto mi manca la mia terra! in questo periodo sono proprio insofferente...non vedo l'ora di tornare!!! Grazie per questo bello spaccato!!! buona giornata
RispondiEliminaspery
Pasquale, per fare questa meraviglia c'è bisogno di un buon Puparuole d'o Ciumm, e ho tanta paura che quelli buoni ce li avete voi con tutto il sole che vi illumina..... ma sono talmente belli che ci proverò anch'io a agosto, perchè, mi fido di quello che dice Franco: saranno senz'altro più carnosi!!! buona giornata
RispondiEliminaps: cmq anche mio padre, sarnese doc, come me del resto, li chiama friarielli!!!
RispondiEliminaps: dimenticavo (scusa per il commento a pezzi!!!)....da qualche parte sul mio blog trovi la pasta, condita con questa delizia!!!
RispondiEliminaGrazie Pasquale! E adesso che so come fare ci proverò anche io e poi ti farò sapere!!!
RispondiEliminaCon l'entusiasmo che lo anima, ogni qualvolta il bravissimo Pasquale lancia le sue novità , ha omesso un particolare circa la modalità di essiccazione del "puparulillo", sancito italicamente "peperone del fiume". Come avete potuto osservare nelle foto presentate, quei frutti raccolti sono stati infilzati nel gambo, con ago e filo di una certa consistenza, facendone derivare una serta, per far si che la successiva essiccazione avvenisse in modo aereo e quindi senza contatto alcuno. Da aggiungere anche che la serta ottenuta venisse appesa non al sole, ma all'ombra ed a ventilazione, il risultato sarà migliore. Un bravo a Pasquale ed un saluto affettuoso a tutti.
RispondiEliminaGrazie Franco, ho corretto il post con le tue precisazioni, adesso sembra completo.
EliminaA presto
è sempre un piacere per me leggerti..Grazie a te ed anche a Franco!!
RispondiEliminaciaoo
Buona serata Pasquale!!!!
RispondiEliminaé sempre un piacere venire a trovarti...mi fai scoprire tante cose.... la polvere dei frigitelli mi aveva molto colpita ... ed eccoti qui pronto con un post chiaro a spiegare...GRAZIE MILLE!!!!!!!!!
Bell'idea. Grazie!!
RispondiEliminaTi devo fare i complimenti per questo post
RispondiEliminacosì chiaro e sopratutto interessante.
Concordo pienamente con te ,
buona serata.
Ciao Pasquale
RispondiEliminaamo questa delizia della nostra terra,a Napoli li chiamiamo semplicemennte "puparulille ", e, spesso, quando li preparo col pomodorino, ci condisco gli spaghetti...una vera bontà ! Hai avuto davvero un'idea geniale. Mi domando solo: conservano il loro caratteristico sapore una volta essiccati??. Per la domanda che mi hai fatto sul tuo commento, ti ho risposto li.
Buona serata!
Rimane un ottimo sapore con la trama amarognola molto attenuata.
EliminaA presto
Un'altra prelibatezza che mi è molto cara. Li abbiamo sempre chiamati puparulilli,certe volte omettendo d'o ciumm, perché era scontato con quel diminutivo che si trattava di essi.
RispondiEliminaE' un goloso contorno quotidiano durante tutta la loro stagione.Non mi stanco mai di mangiarli.
Questa polvere è assolutamente da provare,mi si è accesa una lampadina per la creazione di svariate ricette dove potrei intrufolarlo.
Grazie per le idee che hai e per le notizie storiche che riporti
da buona campana...non posso che ammirare!!! :) Complimenti Pasquale!
RispondiEliminabravissima idea meravigliosa
RispondiElimina..e allora dobbiamo provare questa tua ideona...ma seccandoli scompare il sapore amarognolo??ciaooo
RispondiEliminaSi Emi si attenua tanto.
EliminaA Presto
Ciao grazie per questo angolo di cultura, non conoscevo la storia dei friggitelli.Volevo chiederti, ma anche se si toglie l'amarognolo non è che poi diventano piccanti? A presto. Un saluto anche a Franco che ti tiene d'occhio a quanto pare. Ciao, ciao.
RispondiEliminaQuesto tipo di peperone e' solo dolce.
EliminaA Presto
Grazie del saluto, cara Nannina, che ricambio con affetto! Giustamente come già ti ha risposto Pasquale, rimangono dolci e perdono anche quel sottofondo amarognolo originale, una volta essiccati. Penso che Pasquale farà incetta di tanti di voi che esultate all'idea lanciata. Questo è molto bello, oltre che intrigante e culturale nello stesso tempo. Buon tutto a tutti!!!!
Eliminagrazie per la storia dei friggitelli..l'idea in polvere e meravigliosa:)
RispondiEliminaOlá!
RispondiEliminaPimenta em pó que bela dica, o sabor é maravilhoso!
baci
Wow, davvero uno splendore di sapori e colori! Ciao Pasquale, un abbraccio a presto
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