Pastiera Rustica di Grano,Poesia e Venti D'amore .


Il ritorno della Primavera porta i primi tepori che, oltre ad essere benevoli per la natura, inevitabilmente, reca anche benefici all’animo umano, creando le giuste atmosfere necessarie al prosieguo dell’anno.Da sempre i fedeli cristiani, gia vivendo il periodo quaresimale, sono stati consapevoli che il culmine della Pasqua coincidesse con il conseguente risorgere della natura, parallelo all’autentica Risurrezione del Re della Vita. Tale evento principe diventa anche occasione di festa, celebrata non solo per lo spirito, ma anche consentendosi possibilità di meglio imbandire le tavole più povere.
Se dalla terra l’uomo attingeva quanto era utile al proprio nutrimento, con le esperienze maturate nel tempo e con la giusta fantasia diventava artefice di varianti gastronomiche diverse da quelle della grama quotidianità, permettendosele appunto in occasione delle festività più importanti.
Il grano, frutto per eccellenza della terra, nell’essere considerato vero dono di Dio, veniva dunque utilizzato come ingrediente base dell’alimentazione, sotto ogni forma possibile, perché era divenuta palese la dinamica biologica del suo iter produttivo: morte del seme per una crescita destinata a riformarsi nuovamente come chicco. Tale processo viene riconosciuto similare alla Risurrezione del Cristo, tanto che, quale forma di gratitudine della creatura verso il Creatore, viene introdotto l’uso integrale di quel frutto anche nelle forme alimentari celebrative. Può darsi che l’evoluzione dei tempi abbia apportato anche varianti nelle modalità originali, ma, in questo territorio, tutt’oggi viene proposta una portata definita, non a torto “prelibatezza dei poveri” proprio perché sono presenti ingredienti facilmente reperibili nel contesto contadino (grano, farine, formaggi, carne suina da allevamento familiare, olio).
E la tradizione, come si usa dire dalle nostre parti, diventa “devozione” proprio per il riportarla nella sua originalità come tramandata dagli avi antichi. 
VENTI DI PASQUA…..VENTI D’AMORE.

Ora ci gustiamo la poesia di Franco Russo
Spighe di Grano 
SPIGHE DORATE
Una storia di vita e di morte, evoluzione antica che si perde nella notte dei tempi.  Dal duro lavoro semplice ed artigianale di un tempo a quello tecnologicamente avanzato dell’era moderna. Non cambia, tuttavia, il processo naturale della storia del grano. Semplicemente indispensabile.
Lance appuntite di spighe dorate,
campi trafitti da raggi di sole,
il vomere ardito di mani sudate,
le tracce rammenta la storia e la mole.
E poi il vento che soffia lontano,
a scuoterle bionde, un’onda che pare
toccare l’azzurro cercato con mano,
stesa sugli occhi tesi a guardare.
Un’avventura che parla di morte,
di un chicco lanciato senza clamore,
coperto da un manto sfidando la sorte,
benigna od avara secondo l’umore.
Con avide mani affondi le dita,
nel sacco ripieno d’amati bei frutti,
miriade assieme e pronti a dar vita
al cibo sperato, bramato da tutti.   
                                                           Franco Russo

LA PASTIERA RUSTICA DI GRANO
Prima di arrivare all’elencazione degli ingredienti, sottolineo che il sottoscritto, per tener fede a tale tradizione, ha usato il GRANO nella sua integralità, nel modo seguente. Il quantitativo necessario è stato messo a bagno già due giorni prima della cottura. Nelle epoche passate tale procedimento  prevedeva la sua battitura in quel recipiente (secchio cilindrico metallico o di legno) mediante un bastone apposito che fungeva da pestello. Tale azione di battitura faceva staccare l’involucro esterno (crusca) dal resto del chicco e dopo l’eliminazione dei residui e la lavatura, veniva portato a cottura. Personalmente questa modalità non l’ho eseguita perché ho ritenuto di cuocere il grano nella sua natura integrale, per ottenerne una consistenza di genuinità ed i benefici dei valori nutrizionali.
 Ingredienti:
500gr Grano (peso dopo la cottura)
700gr Riso Originario
200gr Pancetta di cinta senese
Pecorino(a piacere )
Olio Extra Vergine di Oliva
Sale Gemma di Mare
Pepe
Per la Colla
Acqua
Farina  "00"
Pecorino
Pepe
Sale

Procedimento: 
Ricordo che questo piatto veniva eseguito in più fasi, il giorno prima si cucinava il grano in acqua salata perche’ il grano lo utilizzavamo solo per questa pastiera, e poi si passava alla lessatura del riso, facendo attenzione che per fine cottura rimanesse asciutto.Grano messo  a bagno per due giorni prima della cottura in coccio per un ora e 1/2, con aggiunta di sale.
Il giorno successivo poi si procedeva a soffriggere in una pentola aglio  olio, aggiungendo poi la pancetta facendola rosolare.In un grosso recipiente poi si mischiava riso, grano, pancetta,pecorino, Olio Extra Vergine di Oliva , pepe e se il tutto risultava troppo duro si aggiungeva un pò di acqua(e poco)  per fare amalgamare il tutto.
La Pastella o Colla come la chiamava nonna , sta a dimostrare la povertà e la prelibatezza degli ingredienti. In una ciotola si amalgamano acqua, farina, pecorino e pepe creando un impasto cremoso.
Mettere sotto il fondo e nei bordi di una teglia di ceramica la sugna con un fazzoletto di carta, poi versare un po di pastella e con un movimento circolare della teglia farla attaccare anche nei bordi, 
versare il composto preparato in precedenza e ricoprire il tutto con il resto della pastella.
Sulla pastella poi va messo delle gocce di sugna per dare sapore la tutto. 
Spettacolo Culinario Garantito.

Pasquale ALBERICO
Franco RUSSO

53 commenti

  1. Wow...vien voglia di assaggiare!!!!!

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    1. Grazie Annaly, Pastiera Rustica della Nonna, ti consiglio di farla Anna...

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    2. Sarà difficile eguagliare..io con i dolci non vado proprio daccordo!!! ;-)

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  2. Uguale come la faccio io,come la fa mia madre e come la facevano le mie nonne!
    Sai che sto elaborando questa versione per trasformare l'altra,quella dolce,che senz'altro ti farò assaggiare!

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    1. Cara Antonietta mi sa che la mia nonna e la tua abitavano molto vicino.
      Nella nostra città ogni rione la fa in modo diverso, questa e' quella del Rione Puzzaniello.
      Senz'altro e con infinito piacere.
      A Presto.

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  3. è meravigliosa e mi è sconosciuta....:)

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  4. Pasquale!!non solo non conoscevo questa ricetta squisita ma...adesso mi hai fatto venire una voglia pazzesca di provarla!!!!E' un'idea geniale per le nostre tavole!E tu come sempre l'hai realizzata divinamente!!!Bellissima e commovente la poesia di Franco...ci fa proprio ricordare l'importanza di questa meraviglia dorata!!!!Che sia una splendida settimana per te!!A presto.

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    1. Grazie Yrma, voglio che ad Arco imparino a mangiare questa meraviglia, riprodotta da te .
      A presto

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  5. una meraviglia questa ricetta... complimenti ti è venuta benissimo

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  6. COMPLIMENTI!!!!!!!!una visione gustosa che non conoscevo ma che credimi mi ha proprio conquistata!!!!! poi la sugna sopra è una chicca divina....BRAVISSIMO e grazie per la splendida poesia condivisa....Sempre emozioni grandi da te...

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    1. Sono contento che Franco abbia integrato questo Blog con Poesia scritte col cuore.Renata prova questa Pastiera .....
      A presto

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  7. mi fai venire la voglia cosi...ma dico io nn hai pietà sto(provando) facendo la dietàààà.....*_*

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  8. Mi piace come racconti la tradizione....e comunque ignoravo l'esistenza di questa pastiera....grave errore!

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  9. Una preparazione affascinante, prima ancora che squisita :-)

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  10. che bella ricetta...mi ricorda tanto la mia nonna :) Ciaoo

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  11. Franco, che oltre a comporre, ama la cucina creativa al pari di Pasquale, prova a dare qualche suggerimento utile a concretizzare la ricetta. La cottura del grano già descritta da Pasquale, eseguitela possibilmente in marmitta di creta o ceramica, abbassando la fiamma non appena giunge al primo bollore; la cottura del riso concludetela al dente, perche' continuerà successivamente nel forno. Buon appetito ed AUGURI DI OGNI BENE A TUTTI VOI E LE VOSTRE FAMIGLIE!!!!

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  12. E sono molto onorata di avere alla mia sfida la poesia e la meravigliosa pastiera, grazie ragazzi!

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  13. Alla ricerca di una ricetta particolare per pasqua sono finita in questo posticino delizioso. Ma quante belle ricette e che belle foto!! Complimenti davvero!!!
    P.s. la tua pastiera è divina!!

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  14. Ciao il tuo blog e' molto interessante le tue ricette strpitose mi sono unita hai tuoi lettori fissi passa ha trovarmi s ti va io sono ISABELLA ti aspetto smack

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  15. Oh!!!! Che spettacolo, non ne conoscevo l'esistenza!!!!!
    Troppoooooooo buonaaaaaaaa!!!!
    Sono rimasta incantata!!!!!!
    Bravissimooooo!!!!
    Un abbraccio!!!!

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  16. Grazie mille per la partecipazione al contest, bella poesia e bella ricetta!!!!!

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  17. Pasqua'...ma questa è una bomba di bonta'..nemmeno la conoscevo!!
    Grazie per averla proposta!!
    Complimenti!!

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  18. Ti avevo preannunciato in risposta al tuo commento sul mio post che dovevo ripassare con calma, perché amo veramente leggere e le tue introduzioni ai post, e le tue ricette e adesso, non posso fare a meno della poesia correlata di Franco. Non si può fare toccata e fuga in questi casi. Si deve assaporare la "poesia", il racconto, la tradizione... E il tuo post meritava tutto questo! I miei complimenti e non so se sono in grado di rifare una ricetta del genere, ma sotto al mio commento ti incollo quello che il mio fratellone ha scritto, pensando forse che tu ripassassi sul mio blog a vedere la risposta. Il commento è per te e te lo ripasso. Buona serata a te e i miei complimenti anche a Franco!

    AnonimoApr 3, 2012 09:51 AM
    Caro Pasquale, ho dato una sbirciata al tuo interessantissimo blog,e ho fatto un salto nel passato di ben sessant'anni quando ho letto la tua ricetta della pastiera salata.
    Ricordo che nonna Chiara(che Elena purtroppo non può ricordare)preparava questa torta nel periodo pasquale ed era solita tenerla sopra la madia che c'era all'ingresso della cucina in modo che chi volesse poteva tagliarsene una fetta e godersela con gusto.
    Io non conoscevo la ricetta originale e ti ringrazio per averla postata e mi ripropongo di prepararla uno di questi giorni.
    Un saluto di cuore
    Nick Carter

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  19. Grazie Elly dei complimenti, veramente espressi col cuore. E' un piacere ed un onore per me essere entrato a far parte di una schiera di tante stupende e meravigliose persone che non perseguono solo i piaceri materiali. Nella speranza di essere sempre all'altezza colgo l'occasione per estendere AUGURI DI OGNI BENE per questa prossima Pasqua!

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  20. Mai vista questa pastiera rustica, deve essere buonissima, complimenti per il piatto e per la storia, un po' di cultura non fa mai male. Ciao a presto.

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  21. Un collega blogger del mio paese! Che piacevolissima scoperta! Ti confesso una cosa: io vado matta per la pastiera rustica! Complimenti per il blog! Ti seguirò...

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  22. Molto invitante la pastiera rustica e emozionante la poesia. Auguri a presto

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  23. Bona la pastiera salataaaaaaaaaaaaa! Un abbraccio SILVIA

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  24. deve essere sincero non conoscevo la versione della pastiera salata, siccome non amo il gusto dolce ma salato mi piace moltissimo :-) la pastiera ideale per me

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  25. Ti Auguro una Felicissima e Serena Pasqua!!!
    Un abbraccio e a presto!!!!

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  26. E se non ci entra la facciamo entrare di diritto!!! eccome no!!! super rustica super buona...ancora augurissimi di serena Pasqua, ciao.

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  27. Mi sono persa questa pastiera. Non conoscevo questa versione salata. Sembra buonissina!

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  28. Buongiorno, io e Arianna vorremmo ringraziarti per aver partecipato alla nostra sfida: senza di te non sarebbe stata la stessa cosa. Abbiamo eletto i vincitori, vieni a vedere..... Siamo veramente contente del successo che ha avuto la sfida visto la richiesta anche dello scritto oltre che della ricetta, quindi: GRAZIE!!!
    Alla prossima sfida..
    Sandra e Arianna
    La singolar tenzone
    http://sonoiosandra.blogspot.it/2012/05/vincitori-singolar-tenzone.html

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  29. bellissimo post! i piatti dei ricordi sono veramente speciali!

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  30. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  31. ma sbaglio o è prettamente marcianisana?
    A chiunque io chieda, che non sia marcianisano, non la conosce.

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    1. si credo di si conosce solo nel territorio di Marcianise, poi quella pastella le da un impronta del territorio.

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