Pon pon di Rubatà e ricotta di bufala

Non esiste area del Piemonte che non siano presenti eccellenze e tradizioni mantenute integre nel tempo. Oltre alle sue eccezionali produzioni vinicole e la genuinità della sua cucina, il Piemonte e in particolare Torino è famosa per aver inventato il grissino. A Torino non c'è pranzo o cena che questo fragrante bastoncino di pane non sia presente sulla tavola.
Il grissino più antico e tradizionale è il robatà ( si pronuncia rubatà che significa rotolato o caduto), prodotto a Chieri (20 chilometri da Torino), è lungo dai 40 agli 80 cm si riconosce dalla caratteristica nodosità, dovuta alla lavorazione e arrotolamento fatto a mono.
Il grissino di rubatà venne prodotto per la prima volta da Antonio Brunero, fornaio di casa Savoia nel 1679. Inventò questo alimento per nutrire il piccolo Duca Vittorio Amedeo di Savoia, troppo cagionevole per digerire la mollica di pane.Grazie alla loro alta digeribilità e conservazione rispetto al pane, i grissini hanno conquistato in questi secoli un posto sulle di tutto il mondo.
Oltre al grissino rubatà, un altro simbolo gastronomico della città è la focaccia dolce di Chieri,ingredienti semplici e genuini. 
Dal 10 al 14 novembre a Chieri si svolgerà la fiera di San Martino dove troverete i prodotti tipici del territorio, potete consultare il programma su questa pagina facebook. La mia ricetta di uso alternativo del grissino e' stata una impanatura grossolana di grissino rubatà alle palline di ricotta saltate. 
Le palline di ricotta salata, con granella di grissino di Chieri è un appetitoso finger food , freddo, facile e veloce. Ideali per accompagnare antipasti e aperitivi. Potete prepararle con largo anticipo e porle in frigo fino al momento di servirle.
Ingredienti:
200 g di ricotta di bufala 
100 g di grissino di Rubatà 
70 ci parmigiano
70 g di salame 
Passata di pomodoro riccio di Caiazzo
olio extra vergine di oliva
basilico
pepe 
Procedimento:
Tagliate il salame a fette e poi ancora riduceteli in piccoli dadini. Mettete la ricotta in una ciotola alta e schiacciatela con una forchetta disponendola sul fondo. Unite il pepe, il parmigiano e il salame, amalgamate con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una consistenza corposa e omogenea. Schiacciate i grissini Rubatà fino ad ottenere una granella multiforme, e ponetela in un piatto. Prendete un cucchiaino di ricotta (circa 12 g) e passatela tra i palmi della vostra mano fino ad ottenere una forma rotonda. Con 200 g di ricotta farete circa 18 palline di ricotta. 
Trasferite le palline di ricotta in frigo per circa 3 ore. Trascorso il tempo, ritirate le palline dal frigo, ripassatele di nuovo tra i palmi della mano per perfezionare la forma  e rotolatele sulla granella di grissino Rubatà. Disponete le palline di ricotta sulla passata di pomodoro riccio di Caiazzo, due gocce di olio extra vergine di oliva, basilico triturato e del grissino integro Rubatà
Fiera di San Martino Chieri (TO)  clicca qui per tutte le info

4 commenti

  1. Che bravo, complimenti! Non si sente mai parlare del nostro buonissimo rubatá e tu hai descritto benissimo sia l’origine che il significato. C’è chi è della squadra che rubatá, chi del classico stirato a mano in ogni sua declinazione e variante.Spesso mettiamo in tavola sia l’uno che l’altro. Davvero bella la tua ricetta complimenti!

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  2. No, veramente, io ho finito le parole! Sei unico Pascà! Troppo originale questa versione, e siccome ho appena assaggiato quella ricotta, posso dirti che mi sto già leccando i baffi?? Applausi, sei troppo geniale!

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