Pizzelle di ciurilli (Frittelle di fiori di zucca)
Nella maggior parte dei casi, molte ricette della tradizione vengono scritte d'immaginazione, perché hanno nessuna traccia scritta ma solo orale. Non è il caso di questa ricetta che troviamo traccia nel manuale di cucina Tecnico Pratica di Ippolito Cavalcanti pubblicato nel 1837 alla pag. 658. "Sciurille co la pastetta" scritto nella lingua parlata del tempo. Sempre bello riproporla e riscriverla, la ricetta è questa : " Farraie na bella pastetta de sciore, comm' a chella de sapato de la primma semmana; scaudarraj a mezza cottura li sciurille de li cocozzielle, ma chilli nchiusi, no chilli spampanati, pecchè comme saje tutte le cose spampanate non so maje bone, nne pigliarraje quatto o cinco a la vota li mbruoglie dinto a la pastetta e comm'a zeppole, lle friarraje ma de na fiura lungarelle,.............". E' una ricetta come detto dell'800 che oggi ha solo l'idea e la base, inimmaginabile farla cosi. Nessuno oggi si sognerebbe di raccogliere i fiori di zucca chiusi, (raccolti nel tardo pomeriggio) il contadino oggi li raccoglie di prima mattina quando i fiori di zucca sono aperti a campana. La pastetta che parla Ippolito sicuramente è senza lievito, oggi invece un po' si ci mette per rendere l'impasto più morbido e digeribile e i fiori di zucca non vanno assolutamente scottati. Per avere un ottimo risultato, una volta puliti e lavati i fiori di zucca, basta solo farli sporcare(tutti insieme) della pastella, e poi con un piccolo mestolo versali nell'olio bollente. A noi dell'alveolatura della pasta poco ce ne fotte, a noi interessa il sapore delicato del fiore di zucca.
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