Tagliatelle al grano saraceno, sarde , pesto di fave e pecorino
Un bellissimo contest quello di Sandra Pilacchi del Blog Indovina chi viene a cena , dal tema impastiamo la crisi. Viviamo oggi in un contesto di sfiducia, dove la crisi ha tagliato la speranza a milioni di giovani.Il lavoro che dovrebbe essere un diritto secondo la nostra Costituzione , oggi è rimasto scritto solo su quella carta.Oltre a quella economica che potrebbe essere relativa rispetto a 60 anni fa, secondo il mio parere, questa e' una crisi sopratutto di valori, l'uomo oggi non sa chi e', da dove viene e dove va.Si e' perso il contatto con i valori insegnatoci dai nostri avi, è cambiato sopratutto il rapporto con la terra e la natura.La crisi deve riportarci alla terra, inoltre la considero un correttore per l'intera società.Propongo questo piatto che a me e' costato quasi zero, le fave sono dell'orto di nonno Giovanni, le sarde invece sono quelle che descrivo in questo post ,e che di solito i pescivendoli regalano agli appassionati di pesca.Comunque l'ingrediente nuovo che mi ha meravigliato per il suo sapore è il grano saraceno.Mai avrei pensato che il grano saraceno non appartenesse alla famiglia dei cereali.Il grano saraceno è una pianta erbacea originaria dell'Asia che fu introdotta in Europa per opera dei turchi nel periodo medievale.Dal grano saraceno si ricava la farina ad uso alimentare , mentre i suoi semi e la pianta viene utilizzato per foraggiare gli animali da allevamento.E' un alimento che non contiene glutine quindi indicato nelle persone che soffrono di celiachia.Risulta uno dei prodotti alimentari più salutari ed ha molti proprietà curative.La sarda che ho aggiunto nella ricetta ha stemperato il dolce della fava, dando un ottimo equilibrio a questo piatto.Ma andiamo alla ricetta.
Ingredienti:
1 kg di fave
1 sarda sotto sale
peperoncino dolce
olio extra vergine di oliva
sale
pecorino semi-stagionato
Per la pasta
150 g farina di semola
150 g di farina di grano saraceno
75g di farina 0
180 ml di acqua circa
Dando un prezzo a questo piatti siamo sui 2,50 per 4 persone.
Procedimento:
Su una spianatoia ho mischiato le tre farine e le ho predisposte a fontana.Al centro ho fatto un incavo con il pugno,in quell'incavo ho aggiunto l'acqua.Cominciando dall'interno ho mescolato acqua e farina con una forchetta, prendendo man mano la farina dai bordi.Ho poi lavorato l'impasto con le mani amalgamando tutta la farina.Nel caso l'impasto risultasse leggermente duro , aggiungere pochissima acqua e continuare ad impastare fino a quando non risulterà liscio e compatto. Ho avvolto poi la pasta in una pellicola trasparente e l'ho lasciata riposare per circa 45-60 minuti in frigo.Trascorso il tempo , ho steso la pasta con un mattarello girando spesso in entrambi i lati.Raggiunto la sottigliezza che desideravo (circa 1 mm),l'ho fatta riposare per circa 30 minuti.Ho piegato la pasta in 4 spolverandola e ho tagliato delle tagliatelle di circa 5 mm.
Ho privato le fave del baccello mettendole nel contenitore del mixer, dove ho aggiunto olio extra vergine di oliva e peperoncino dolce.Ho dato degli scatti di corrente ad intermittenza al mixer, in modo che le fave, con la velocità sostenuta del mixer non si cuocessero ottenendo comunque una crema.In una pentola di alluminio ho fatto soffriggere a fuoco lentissimo l'olio extra vergine di oliva con l'aglio, appena ha iniziato a rosolare ho aggiunto una sarda che ho fatto sciogliere nel soffritto.
<Terminata questa operazione ho aggiunto il pesto di fave, 10 secondi e ho tolto il gas.
Ho lessato le tagliatelle al grano saraceno in abbondante acqua salata per 5-6, le ho scolate e le ho saltate nel pesto si fave .Ho dato il giusto riposo e ho impiattato guarnendo con delle fave intere.Ho terminato con del pecorino semi stagionato casareccio grattugiato.
Con questa ricetta partecipo al contest di Sandra del blog (www.sonoiosandra.blogspot.it) e quello di Gaia .
12 commenti
Pasquale, che onore!
RispondiEliminae che tagliatelle! ed è bello che si concepiscano anche piatti poveri, della tradizione, fatti con parecchio amore e poca roba! e queste tagliatelle al grano saraceno mi confermano quello che già sapevo: non importano salmone e caviale, si puo' mangiare da re anche con fave e pecorino!
grazie Pasquale, ripeto un grande onore!
Sandra
Ciao Pasquale :)
RispondiEliminaQuesta ricetta è molto interessante ;-) La farina di grano saraceno la uso a volte per i biscotti, proverò anche per la pasta, gli abbinamenti per il condimento mi sembrano molto gustosi! complimenti
buona giornata
AngelaS
Vedo che anche tu hai interpretato il piatto creando con ciò che avevi a disposizione.
RispondiEliminaMi sembra che sia un'ottima trovata la tua: una crema avvolgente è quel che ci vuole sul grano saraceno.
rimango in "ascolto", ho visto un sacco di super ricette qui
saluti Su
un primo piatto con i fiocchi per le tagliatelle e per il condimento
RispondiEliminaLe sarde finalmente le ho trovate (erano mesi che non ne pescavano ), ma al marito non piacciono nè fave e nè piselli. Una rovina!
RispondiEliminasai che ti dico? sembra di assaggiare la primavera :)
RispondiEliminaUNO SPETTACOLO...Ecco l'unco commento che potevo farti...troppo buona la pasta al grano saraceno, adoro le fave (qui pressocchè inesistenti) e il pecorino..è la morte sua:D Come si fa a non farti un plauso???BRAVISSIMO!!!!!
RispondiEliminaRicetta meravigliosa Pasquale, grano saraceno, sarde e fave...mi piace tantissimo!
RispondiEliminaLa devo assolutamente provare!
Ciao!!! ;-)
Sempre rimanendo sui sapori e sull'economico: io quando è stagione, a parte fare scorte in freezer di fave sgusciate, faccio del pesto di fave fatto come quello di basilico, senza parmigiano (le fave sono già dolci di loro) e con qualche foglia di basilico, menta e rucola (tutto proveniente dai miei vasi in balcone), un ottimo modo per gustare il sapore delle fave anche quando non è primavera (e, pochi lo sanno, il pesto di fave è antico e tradizionale in Liguria tanto quanto quello "classico"). Proverò a farmi questo piatto (adoro il grano saraceno), ma con più sarde per creare un vero e proprio scontro dolce-salato (col sapore del pecorino dentro il pesto). A occhio, direi che le fave le faccio cuocere con le sarde (prima soffritte, poi allungate con una mestolata d'acqua), il pesto lo sciolgo con l'acqua di cottura nella terrina in cui condirò le tagliatelle, e per finire una spolverata di finocchietto tritato fresco, che è la morte sua sia delle sarde che delle fave.
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